Federica Ubaldo • What a Feeling!

Venticinque professionisti del mondo dell’illustrazione esploreranno l’emotività con la loro arte nella mostra ALFABETO EMOZIONALE, che sarà possibile visitare durante What a Feeling! (09-10 maggio, Empoli).
Inutile dire che la nostra emozione predominante in questo momento è la gioia!

Nel periodo che ci separa dalla data di inizio dell’evento, vi presenteremo i 25 ospiti della mostra ALFABETO EMOZIONALE nel modo a noi più congeniale: l’intervista a Vanvera!

Intervistiamo l’ospite numero nove, un’ artista cocciuta e curiosa, amante del caffè amaro e del cioccolato fondente, le sue tavole sono popolate di personaggi vivaci e ironici: Federica Ubaldo!

Federica Ubaldo si è diplomata in Illustrazione e animazione multimediale all’Istituto Europeo di Design di Roma, dove ha vissuto fino al 2012. Attualmente vive a Milano, dove lavora come illustratrice e graphic designer freelance.

Collabora con case editrici, magazine e agenzie di comunicazione in Italia e all’estero. Il suo lavoro ha ottenuto riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, tra cui la selezione nella categoria Merit al 3×3 Shows.

Cinque parole a vanvera su Federica illustratrice.
Ironia, eccentricità, emotività, stupore, vivacità.

Cinque parole a vanvera su Federica essere umano.
Autoironia, empatia, cocciutaggine, curiosità, stravaganza.

Una dote/caratteristica che non può mancare ad un disegnatore?
Essere obbiettivi e autocritici.

Cosa odi di più del tuo lavoro?
La mancanza di certezze.

Ah già… The o caffè?
Caffè! Preferibilmente ristretto, amaro e accompagnato da un cubetto di cioccolato fondente.

Quando ti senti felice ascolti…
Mulatu Astatke

Qual è l’illustratore che ti emoziona di più?
Emmanuelle Houdart.

Far trasmettere le emozioni ai personaggi che si disegnano è importante: tu fai le facce dei tuoi personaggi mentre li disegni?
Non mi capita molto spesso, ma posso dire invece di riscontrare nei personaggi che disegno alcune miei atteggiamenti e caratteristiche fisiche.

Che colori utilizzi per rendere una tavola triste?
Ho una palette salvata nella mia libreria colori composta da diverse tonalità di blu, un giallo molto pallido e un arancione scuro. La utilizzo spesso per creare immagini malinconiche ed evocative.

Ti è mai capitato di dover fare un’illustrazione piena di felicità quando ti sentivi triste, o viceversa? Un’illustrazione tenera e delicata quando ti sentivi arrabbiata/o col mondo? Come hai superato l’ostacolo?
Nella maggior parte dei casi mi si chiede di progettare immagini ironiche e gioiose e non è sempre facile, ma fortunatamente il lavoro e lo sforzo mi aiutano a distaccarmi per quel lasso di tempo da tutte le dinamiche esterne o interiori che mi attanagliano.

Alcuni studi suggeriscono una forte correlazione tra l’indossare alcuni vestiti e gli stati emotivi.
Per te esiste la “coperta di Linus”o le “scarpette fortunate”? C’è un indumento o un oggetto che riesce ad influenzarti positivamente o negativamente?
Mi sento molto a mio agio in jeans, t-shirt e sneakers.