Specie migranti

Migrare per sopravvivere è un diritto naturale
Un progetto di Nic+Lisa

Nasce da questa riflessione il progetto Specie Migranti che da circa un anno e mezzo io e Nic (Nicola Alessandrini) stiamo portando avanti.
Nasce quando la situazione per i migranti in Italia e in Europa diventa ancora più difficile e assume toni sempre più accesi. Non passa giorno in cui giornali e media vari non riportino storie drammatiche di migrazioni, cronache di tragedie in mare, racconti di genti che intraprendono viaggi infiniti per fuggire dai conflitti delle loro Terre per finire in nuove e assurde prigionie.

Da sempre io e Nic lavoriamo con figure antropomorfe, l’aspetto umano e animale ci affascina molto e ognuno a suo modo, lo analizza all’interno della propria ricerca artistica (e anche nella vita quotidiana quando ci scanniamo litigando per le cose importanti e per quelle più futili!).

Dopo alcuni muri realizzati insieme, lo scuolabus di Cupramontana e “L’arca dei saperi” (di cui abbiamo parlato qui), abbiamo iniziato a pensare a come poter parlare di questa delicata tematica unendo i nostri due differenti linguaggi e abbiamo messo a fuoco “Specie migranti”.

Migrare: gli animali lo fanno ad ogni stagione, si spostano per trovare luoghi dove possono vivere meglio, se in inverno rimanessero nei posti freddi morirebbero e piano piano la loro specie si estinguerebbe. Migrare è una cosa naturale, un passaggio semplice e automatico, innato; dovrebbe essere un diritto universale, di tutte le specie viventi; perché per l’uomo deve essere una condanna?

Per portare questo messaggio dappertutto, abbiamo trasformato questa idea in un progetto itinerante site specific, infatti ogni volta lavoriamo con gli animali migratori del posto e con delle texture tipiche di popolazioni migranti che abitano in quelle zone. Per adesso abbiamo dipinto le nostre figure migranti soltanto in Italia, ma la speranza è di portarle anche in altre città europee e non, cercando di intrecciare culture e immaginari sempre diversi.

Per realizzare il murales partiamo da alcune immagini fotografiche e le trasformiamo sia in fase di realizzazione del bozzetto, sia “a braccio”. Lavorando insieme da diversi anni siamo diventati molto fluidi, non arriviamo mai con le idee troppo chiare a fare il lavoro, ma ci facciamo guidare dallo spazio e dal work in progress della pittura.
Solitamente Nic, che è un mostro di bravura, si occupa della parte più realistica degli animali mentre io, da brava autistica, realizzo le parti più “grafiche” dei corpi e delle texture. Queste ultime non ricalcano mai pienamente la fotografia di riferimento, ma cerco di modificarle per farle aderire maggiormente al contesto (per esempio nell’abito della sgombra sono partita dalla mezzaluna di una bandiera che è diventata una barca che trasporta 3 persone (pallini rossi), ma anche una barca che le perde in mare quando la mezzaluna è capovolta.
Sempre in Specie migranti #2, nella texture del braccio, invece di tanti pallini com’era nell’immagine di riferimento, ho inserito una moneta nella mano a significare la tratta umana; nelle calze ci sono occhi ma anche vagine per ricordare tutte le donne che spesso nelle loro migrazioni subiscono violenze.

Qui sotto ci sono le foto dei tre murales che abbiamo fatto, se volete ospitare il prossimo muro del progetto scriveteci in privato a lisa.caos@gmail.com – luigiangelici@yahoo.it

Specie migranti #01
Airone cenerino + Storno
Formello – Roma

Specie migranti #02
Sgombro + Sardina
All’interno di Vedo a colori – Civitanova Marche – Macerata

Specie migranti #03
Beccaccia + Pettirosso
All’interno Di Beu-Beu Art Festival – Ambra – Arezzo

Specie migranti #04
Il prossimo muro del progetto “Specie Migranti” sarà a Jesi, chi saranno i protagonisti questa volta?

Stay tuned!

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