Lo chiamavano Filicio – Intervista a Marco Marinangeli

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The good lion

Fa parte del collettivo “Uomini nudi che corrono”, gruppo il cui nome è tutto un programma. Lo abbiamo conosciuto dal vivo al Ratatà 2015, siamo stati compagni di banchetto, abbiamo visto il suo leone mangiaspaghetti esposto gloriosamente alla Bologna Children’s Book Fair 2015. È uno di quelli che quando guardi i suoi disegni pensi semplicemente: “No vabbè.”
Signori e signore ecco a voi… Marcooooo… Marinangeli!!!

Presentati…

Cinque parole a vanvera su Marco artista.
Ansia, pochi capelli, corbellerie, santa pazienza, mati-autismo (autismo di matite).

Cinque parole a vanvera su Marco come essere umano.
Ansia, pochi capelli, imitazioni di tutti, confusione di personalità, bipolarismo (scherzo).

Una dote/caratteristica che non può mancare ad un illustratore/artista?
Sicuramente premura per i disegnetty e far parte del gruppo UOMINI NUDI CHE CORRONO, questi sono gli amici e le caratteristiche che mi sono scelto.

Cosa odi di più di questo lavoro?
Di questo lavoro odio principalmente il fatto di essere troppo lento nell’elaborare un disegno; riesco a stento a stare al passo con tutte le fantastiche produziony collettive.

The o caffè?
Caffè a ruota.

Ti senti più illustratore o artista?
Mi sento Marco Filicio chicchessia.

Ti senti più Marco, Marco Genesio o Marco Filicio?
Mi sento Tigno, soprannome segreto ma non troppo.

Qual è il progetto a cui hai lavorato che più di altri ti ha messo a dura prova? E quello che ti ha dato più soddisfazione?
Ineguagliabile l’appagamento che ho quando termino un disegno, quasi sessuale. Probabilmente il lavoro che più mi ha divertito è “MALIGNO“, un disegno un po’ surrealistico a matita, un groviglio di elementi e schifosità che rimandano a mio avviso a questo concetto. Dico molte stronzate il più delle volte, comunque mi piace parecchio soffermarmi anche su tematiche serie e lo stile probabilmente può confermarlo. Il lavoro invece che più mi ha messo a dura prova è forse il disegno per la locandina della sedicesima edizione di “Artemigrante“, proprio l’estate scorsa, festival di arte di strada a Macerata; un lavoro abbastanza grande (50×50) pieno di personaggi e dettagli incastrati tra loro. Mi ha fatto dannare, però grande soddisfazione.

Quali sono i tuoi maestri di vita? E i tuoi maestri d’illustrazione?
Non c’ ho mai pensato sinceramente su chi possa essere un mio maestro di vita. Forse gli amici, i clienti del bar, i vecchi ecc…
Maestri di illustrazione… boh in realtà non ne so molto di illustrazione, fatto sta che… ahh sicuramente Tommygun, Sdolz, Nove Dix, Marie Cécile, Flo, Cisò, la piccola Valentina ecc… UOMINI NUDI CHE CORRONO e quant’altry.

Le tue tavole sono dettagliatissime e stranianti, le tue figure sono spesso composte da un mix di umano, animale e fantastico; come sei arrivato a questo stile? È nato strada facendo e/o ti sei ispirato ad alcuni tuoi “mostri sacri”?
In realtà mi affascina molto il mondo delle illustrazioni scientifiche, floreali e animali. Mi sono reso conto che collegando questa componente con la passione per la caricatura e fisiognomica in generale, ho potuto far emergere disegni interessanti, non so se per tutti ma quanto meno soddisfacenti per me. Mi diverto molto! Comunque è un percorso che si è sviluppato nel tempo, vagamente ispirato da qualcosa o qualcuno.

Hai delle ossessioni da disegnatore? (Ascoltare film in sottofondo in loop, lavorare nel silenzio assoluto, mangiare continuamente, ascoltare un particolare tipo di musica…) Mentre disegno, di solito ascolto parecchia musica . Ultimamente con gli altri stiamo sviluppando un sacco di progetti fighi; non siamo necessariamente concentrati, ma sicuramente coinvolti in cazzate di vario genere fino alle 4 o alle 5 del mattino. Gran parte della produzione è svolta così. Poi vabbè, se riconosco di avere le chiappe strette per una consegna a breve termine, allora magari mi rinchiudo in casa e lavoro incessantemente anche per una quindicina di ore al giorno. Musica e film ogniqualvolta.

Qual è la tua tecnica preferita? E quella che vorresti sperimentare?
La tecnica che finora ha riscosso fortuna e potenziale è quella della matita e acquarello. Tinta piatta ad acquarello o inchiostri e chiaroscuro super dettagliato con matite di varie gradazioni sopra al colore. Ultimamente sto sperimentando la penna a china, soprattutto per i vari progettini con gli altri Uomini Noodles. Ho provato anche ad utilizzarla in una grafica per una maglietta da stampare in serigrafia: in questo contesto risulta molto più fattibile lavorare a china, piuttosto che a matita. Comunque ho sviluppato questa tecnica anche nei murales con i colori acrilici: tinta piatta di fondo, “contornazzo” e volumi in nero… tutto molto figo.

 

Fai parte di un collettivo, gli “Uomini Nudi che Corrono”, a noi molto caro (che ci ha donato anche un prezioso vessillo). Ora, ci devi spiegare una cosa: com’è nato questo collettivo? E soprattutto… chi ha deciso il nome?
Il collettivo UOMINI NUDI nasce durante gli anni di accademia. Macerata o meglio le nostre case universitarie lerce come punto di incontro e base operativa. Un sodalizio duraturo emerso tra cenette e sbomballamenti vari. Ci è giunta voce che siamo anche stati considerati come facenti parte di una sorta di setta segreta, per il semplice motivo che ci siamo trovati e frequentati facendo disegnini a cazzo, come comune denominatore. Bah! Il nome nasce da qualche delirio casalingo, dalla fantastica utopia di correre nudi da qualche parte senza riferirsi forzatamente ad un concetto artistico. Comunque il nome è stato formulato così a caso, addirittura nemmeno da noi direttamente.
Nel corso degli anni abbiamo fatto mostre collettive di ogni genere ed ogni volta si pensava ad un nome diverso. Poi però si è cercato di concretizzare più o meno seriamente il lavoro collettivo, anche con la fantastica collaborazione di Tommy e Cecilia, elementi inizialmente esterni solo per il fatto che studiavano ad Urbino. Ora siamo una famiglia di bravi ragazzy. Cavallo di battaglia delle nostre produzioni sono i “cadaveri squisiti”, il noto giochetto surrealista: “ è un gioco di carta e matita non competitivo, che consiste nel creare un testo o un’immagine con un lavoro di gruppo in cui però ogni partecipante ignora i contributi degli altri.” Si ottengono dei deliri visivi eccellenti. Probabilmente faremo un libretto che raccolga tutta questa magniloquente produttività… ESAGERA! bravi tutty.

Qual era il tuo libro preferito da piccolo?
Boh non so… mi ricordo di aver avuto un mega libro di favole, uno di quei libri con tutte le favole più caratteristiche , o forse fiabe, ancora non so la differenza. Non ricordo nemmeno il titolo e non so che fine abbia fatto: stupendo, forse un po’ troppo fantasy, il che non è che mi faccia impazzire, però ricordo di averlo molto apprezzato.

Ora qualche domanda sul Km 0:
Qual è la città toscana che preferisci?
In realtà ho girato poco la Toscana. Ultimamente sono stato al “Borda Fest” a Lucca. Ho avuto modo di visitare anche un po’ la città, ma con tutto quel delirio del “Lucca comics” non c’ ho capito un granché. Mi è piaciuta. Poi chessò, ho visto Pisa, Prato, Firenze, la Garfagnana e anche un po’ di Empoli , dai cari genitori della piccola Lisa, cara vanvera.

Qual è il piatto toscano che preferisci?
Non sono credibile da questo punto di vista perché mangio più o meno tutto e mi piace sempre tutto, ovviamente cucinato da altri (non so cucinare; al massimo aiuto cuoco con i miei “super triti e ritriti” di cipollame, carote ecc…). La mia espressione tipica di apprezzamento è: “Questo è il piatto più buono che io abbia mai saggiato!” Quindi piatto toscano o no, mi piace sicuramente.

Qual è la parola toscana che ti fa più ridere e quella che proprio non capisci?
In generale non conosco molti toscani, ma di sicuro apprezzo molto la parlata della cara Lisa, alla quale faccio spesso l’imitazione. Vi invito a non chiedermi come fa, perché poi in mezzo alla gente mi vergogno, ahahah.

Lancia una sfida alle Vanvere! (per esempio consigliaci un tema su cui lavorare o altro, anche una cosa scema tipo tipo portare il vessillo degli ”Uomini Nudi che Corrono” ovunque andiate… ah già: questo lo facciamo già!) e suggeriscici qualcuno da stalkerare di cui stimi e ammiri il lavoro!
Senza dubbio portare il vessillo degli UOMINI NUDI CHE “OCCORRONO” deve essere la vostra missione principale, ahah, comunque potreste finire di stolkerare tutti i componenti rimasti del gruppo, oppure ci sarebbero i cari ragazzetti del “Borda Fest” tra cui l’illustre Federico Fabbri, un caro ragazzo che fa delle cose che “paccano il pelo”… oppure datemi dei soldi.

GRAZIE DI TUTTO, SIETE DELLE CARE AMICHE, VI STIMO
MARCO GENESIO DI FILICIO TIGNO MARINANGELI NOODLES.

Qui potete vedere i bellisssssimi lavori di Marco! https://www.behance.net/FILICIO

 

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