Un weekend da Vanvere al Ratatà – Macerata

Il 18 e 19 aprile, le Vanvere di Toscana sono partite per raggiungere la Vanvera Lisa, impegnata nell’organizzazione del Ratatà Festival, un evento fighissimo di fumetto, illustrazione ed editoria indipendente. Potremmo raccontarvi tutta la nostra gita con delle emoticons di WhatsApp… Ma non lo faremo. Ecco qui il nostro diario di viaggio scritto a più mani:

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La cosa che ti attira a prima vista del Ratatà è la singolarità dei nomi dei partecipanti: UOMINI NUDI CHE CORRONO, CANE MORTO, LA TOSSE GRASSA, ECATOMBE EDIZIONI, FUMETTI DISEGNATI MALE, MEGLIO UN MORTO IN CASA e altri ancora… E fra gli espositori della mostra-mercato, guarda un po’, quest’anno facevano capolino anche Le Vanvere. Abbiamo intuito che se avessimo avuto un nome tipo “Collettivo Fettine Panate” forse avremmo avuto una marcia in più, ma anche con “Le Vanvere” ce la siamo cavata.

Dopo un lungo viaggio, la nostra Vanvera-autista-organizzatrice (nonché Colei-Che-Sa-Fare-Cose-Pratiche) Giulia ci ha portate a Macerata, città dal clima irrequieto dove è sempre bello tornare (siamo affezionate ai corsi estivi di Fabbrica delle Favole). La prima serata è stata una festa, con cena al Terminal, abbracci con amici “macerini” e con la nostra Vanvera in trasferta Lisa, poi birra, musica e chiacchiere con colleghi di esposizione. Tutti ci scambiavano per qualcun altro, ma fa parte del folklore.

“Ehi ma voi siete Cane Morto?” – “No, Vanvere ancora vive”

“No ma te guarda, siete Uomini Nudi che corrono?!” – “Ehm no.. ve l’avevo detto che un pochino bisognava truccarsi..”

“Ma voi siete quelle che vendono la birra?” – “MA COME TI PERMETTI?! GIù LE MANI DALLA NOSTRA BIRRA!”

Il sabato ci siamo godute la bella mostra di Stefano Ricci all’Arena Sferisterio, e poi… via ad allestire il nostro banchino alla mostra mercato!

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Mostra di Stefano Ricci all’Arena Sferisterio
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Le nostre stampe, spillette, cartoline, segnalibri, quadernini e libri

Che sorpresa trovare come compagni di banco i mitici UOMINI NUDI CHE CORRONO (quando si dice la genialità)! E, guarda caso, lo stesso Marco Genesio Marinangeli che Claudia Palmarucci ci aveva consigliato di stalkerare… è uno di loro! È stata un’emozione quasi da pubblicità natalizia quella che abbiamo provato nel vedere l’apprezzamento per i nostri disegni. È sempre bello conoscere i creativi in questi contesti in cui la condivisione, lo scambio di idee e la curiosità la fanno da padroni. La lista di disegnatori, artisti, editori presenti è veramente corposa e, per non fare torto a nessuno, vi rimandiamo semplicemente al programma del Festival, per vedere cosa vi siete persi o ricordare cosa vi siete goduti (noi purtroppo non siamo riuscite a vedere tutte le mostre!).

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Dopo la serata di sabato, la giornata di domenica è iniziata con calma, con gita al Museo della Carrozza con mostra di Henning Wagenbreth– !WOW! Simmetrical papercuts e di Sophia Martineck Fiera Mondiale, curate da Strane Dizioni, con proiezioni ed opere in mostra. Subito dopo siamo andate al Doppiozero Lab per il brunch-pranzo Ratatà, che si è concluso con una lectio magistralis di vernacolo toscano, in particolare sulla parola “caffè” e su tentativi più o meno lucidi di trovare regole per i casi in cui si raddoppia o si “scivola” la “C” (per chi era presente ripassiamo: un Kaffè, duehaffè, treKKaffè, quattrohaffè…). Dopo qualche ora di mostra-mercato, era già arrivato il momento dei saluti, e di tornare nel mondo reale, dopo un giro di giostra lungo un weekend.

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Sounds like… brunch!

Con quel senso tipico di “fine gita”, siamo tornate in Terra di Toscana… Ma non senza un nuovo vessillo!

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Il vessillo degli Uomini nudi che corrono donatoci al Ratatà!

Alla prossima, Macerata e Macerini… Torneremo, statene certi.
Suona come una minaccia…
… e lo è.

 

E ora, come se fossimo delle zie petulanti che vi hanno invitato a cena, eccovi le foto del viaggio!!!

E no, non vi potete alzare fino alla fine!

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