Parole illustrate: HALLOWEEN

Io sono una che dà molta importanza alle parole. Sceglierle e non usarle a caso è fondamentale. Usarle in quantità sbagliate o combinarle male può mandare all’aria tutto, come quando si fa una torta. 

La collaborazione con unaparolaalgiorno.it è arrivata al SESTO appuntamento!
Parola di OTTOBRE 2017.

La sesta parola che mi è stata affidata da unaparolaalgiorno.it in questi giorni la sentiamo ossessivamente, la VEDIAMO ovunque, in ogni zucca di plastica, in ogni scaffale più ricolmo di dolci del solito, in ogni reparto di verdura del supermercato. Ebbene sì, sto parlando di Halloween. Io sono un’appassionata di feste dove ci si maschera (di dolci) e di tradizioni popolari in generale. Lasciando da parte il “non è una festa nostra”, ho fatto una piccola ricerca e mi sono venute in mente varie tradizioni, anche italiane, che celebrano quel momento di passaggio fra estate e inverno, fra la stagione fertile della nascita, dei raccolti, della luce e quella fredda del riposo, della conservazione, del buio, della “morte” delle piante che rinasceranno a primavera.
Le tradizioni popolari sono affascinanti quanto le parole, hanno radici così profonde che spesso vengono scordate, o semplicemente, nel telefono senza fili della tradizione orale, assumono sfumature diverse, si fondono con altre. Di alcune usanze infatti non si conosce con certezza l’origine.
Io a proposito di lanterne e autunno ricordo come usanza del mio paese toscano (e non sto parlando di 100 anni fa, anzi, credo si faccia ancora) quella della “rificolona” (o come si dice dalle mie parti, “rifricolona”), che si svolge a settembre. Da piccola andavo nella piazza centrale con una lanterna di carta attaccate a una canna; la portavo con meraviglia e terrore, perché usanza parallela -e alquanto fastidiosa- era quella di boicottare le lanterne altrui con le cerbottane; spesso le rifricolone prendevano fuoco, avendo all’interno una candela. Si legge che per tradizione la festa finisce con un falò delle rifricolone, ma per me è stato un sollievo quando mi hanno dato una lanterna con la lampadina a pile. Sensazione di rivalsa.

Tornando ad Halloween, le origini sono lontane, forse celtiche, si parla di unione fra il mondo dei vivi e quello dei morti. In varie culture esiste quel momento, da alcuni temuto, da altri atteso, in cui i morti tornano, si rompono gli schemi e si sconvolge l’ordine delle cose (sconvolgimento di ruoli temporaneo tipico di tutte le feste in cui ci si maschera, come il Carnevale); spesso sono momenti dell’anno in cui avviene un cambiamento, dal vecchio al nuovo anno o da una stagione all’altra. Sembra che dolci e lanterne possano servire, nei diversi contesti, ad avvicinare i morti ai vivi nel momento di temporanea osmosi fra i due mondi, oppure a tenerli buoni “dove stanno”. È un argomento vastissimo e mooolto interessante che merita un’argomentazione migliore della mia, quindi mi fermo qui.
Potete leggere la descrizione di “Halloween” di Giorgio Moretti su unaparolaalgiorno.it, a questo link.

Ecco a voi… “HALLOWEEN”!

 

“il gioco drammatico in cui gli spiriti che devono essere placati sono rappresentati dai bambini, più vicini alla nascita, morti ritornati che chiedono un’offerta per la loro benevolenza, per scongiurare la loro funesta rivalsa.” (Giorgio Moretti)

Progetto “parole illustrate”:
parole illustrate

Com’è nato il progetto:
Io sono una che dà molta importanza alle parole. Sceglierle e non usarle a caso è fondamentale. Usarle in quantità sbagliate o combinarle male può mandare all’aria tutto, come quando si fa una torta. Sono sempre stata incuriosita dalle parole e dai loro significati.
Alle elementari ci insegnavano a usare il dizionario e ci facevano scrivere su una rubrica le parole che non conoscevamo. Io leggevo tantissimo, così imparavo nuove parole, e quando ne trovavo una sconosciuta non riuscivo ad andare avanti finché non avevo scoperto il significato. Funziona ancora così più o meno e, quando leggo o sento una parola che mi incuriosisce, la “metto da parte”.

Diventata un’accumulatrice seriale di parole dall’etimologia interessante (specialmente quelle con greco e latino in agguato), mi sono chiesta che fare di tutti questi vocaboli. Dovevo farne un PROGETTO, dovevo DISEGNARLE. In fondo, è quello che faccio ogni volta: la mia ricerca di ispirazione si basa molto sulle parole e la loro etimologia, che poi si mescolano con immagini e suggestioni. Facendo ricerche in rete, mi sono imbattuta nel sito unaparolaalgiorno.it, un vero atlante delle parole, in cui ogni giorno viene pubblicato un nuovo vocabolo, con etimologia, curiosità e riflessioni; il tutto è scritto con grande attenzione e rispetto, direi anche affetto, per la lingua italiana. Registrandosi si riceve una newsletter (che conta più di 90.000 iscritti) con la parola del giorno, che parte ogni notte. Ti alzi la mattina e trovi nella casella di posta una nuova parola, come un pasticcino o un buon caffè. Io lo trovo esaltante.
Insomma, questo sito era di grande ispirazione, mi ha affascinata, e ho deciso di contattare la redazione, proponendo di collaborare.
Il risultato è tanto entusiasmo e il fatto che, da qui in avanti, fra tutte le parole giornaliere, una al mese arriverà corredata di una mia illustrazione!

Grazie a Giorgio e Massimo di unaparolaalgiorno.it!

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