Almanacco illustrato di libri prestati: Il mastino dei Baskerville

Recensione numero 10

Il mastino dei Baskerville”, Arthur Conan Doyle
Consigliato da Greta Agosti

Allora, intanto parliamo di Sherlock che, se è un personaggio che ha superato il secolo di età e ancora cattura l’immaginario di tutti, un motivo ci sarà.
Malinconico, geniale, cinico, elegante, disinteressato alla vita vera e attaccatissimo alla sfida, un umorismo sottile assolutamente inglese, saprebbe riconoscere un tabacco da un altro guardandone solo la grana ma non sa (e non gli interessa sapere) che la Terra è tonda.
È un personaggio modernissimo, lo si ama all’istante.
Mi era stato consigliato Il Mastino dei Baskerville ma è andata a finire che ne ho letti quattro, bevendomeli praticamente.
Se i libri risentono un po’del tempo che passa e soprattutto del fatto che uscivano a puntate sui giornali (spiegoni e riassunti continui, e finale con colpevole che confessa ogni dettaglio nel giro di due pagine), il protagonista e la sua spalla non perdono un briciolo di smalto e fosse anche solo per loro meritano di essere letti tutti.
Il Mastino dei Baskerville, uscito dopo le pressioni dei lettori che non si rassegnavano al fatto che Doyle avesse ammazzato il nostro protagonista (e ci credo), è forse quello che ho amato di più tra quelli che ho letto.
Il vero protagonista del libro è Watson che viene lasciato, come sempre senza avere un minimo di spiegazioni, in mezzo alla campagna a sorvegliare la potenziale vittima.
Ambientazione inquietante della brughiera inglese, personaggi ridotti al minimo e fantasmi di famiglia sotto forma di cagnaccio.
Cosa volete di più?

Il progetto

Qualche anno fa parlando con un amico gli chiesi per gioco di consigliarmi il libro che per lui aveva avuto più significato, il libro della vita, dicendo che avrei letto qualunque titolo avesse tirato fuori.
Il libro consigliatomi era “Trilogia della città di K” di Ágota Kristóf.
Il romanzo è sconvolgente, ma la cosa che ancor più mi ha sconcertato è che non lo avrei mai letto.
Se non fossi stata legata a quella promessa fatta una sera dopo cena, non avrei mai notato quel libro in libreria perché la copertina era cupa, non lo avrei scelto leggendo il retro che lasciava trapelare l’argomento pesante che trattava, non lo avrei finito perché la scrittura mi provocava disagio.
Insomma se non avessi fatto quella promessa mi sarei persa una perla della letteratura solo perché superficialmente non era nelle mie corde.
Da quel giorno ho iniziato a chiedere ad ognuno il libro della vita, e a leggerlo, qualunque libro fosse.
Di ogni libro produco un disegno, una specie di recensione illustrata.
Il progetto, ancora in corso, è quello di creare un Almanacco illustrato di libri prestati, che raccolga tutti i libri che le persone mi hanno consigliato e, con i libri un pezzetto delle persone stesse.
Se volete consigliarmi un libro sapete dove trovarmi.

Nota

Le recensioni sono fatte da Camilla Garofano, che non è un’esperta di letteratura ma solo una povera disegnatrice appassionata di libri, quindi, alcuni gli piacciono alcuni no, alcuni manco li capisce.
Più che altro guardate i disegnini via, poi leggete i libri e vi fate un’idea vostra che il parere di Camilla non è proprio affidabile.

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