Vanvere, Illustri e altri animali

Illustrazione di Giulia Quagli
Illustrazione di Giulia Quagli

A noi piacciono molto le gite.

Soprattutto quelle in posti pieni di illustrazioni, spritz economici e cani.

Quindi siamo andate a Vicenza!

Vicenza l’avevo studiata per via del Palladio, come molti altri del resto, in particolare per via del suo meraviglioso teatro Olimpico nato dalla combo Scamozzi-Palladio ed era una vita che volevo andarci….poi dopo 430 anni hanno deciso di fare un’altra combo ma stavolta di illustratori e quindi non ho potuto rimandare oltre la mia visita.

La partenza era fissata per il Sabato mattina con l’autiere ufficiale dell Vanvere, Giulia, al comando della traversata, una compilation musicale degna di nota e dopo varie peripezie dovute ai soliti navigatori burloni che decidono di farti visitare la campagna veneta quando meno ne senti il bisogno giungiamo infine al nostro alberghetto.

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Un quarto d’ora per farsi una doccia (quando devo vedere illustrazioni a tinte piatte non concedo più di questo tempo) e poi ci avventuriamo subito alla ricerca del BUM, Berga Urban Museum…il Berga è uno di quei luoghi che vorrei far visitare a ogni Sindaco, ogni Assessore, ogni figura politica che non abbia idea di come si possano rivalutare zone non proprio bellissime della propria città.
Ecco, si fa così.

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Il Berga è un quartiere molto moderno e molto contestato di Vicenza, i vicentini l’hanno contestato talmente tanto che alla fine i lavori son stati interrotti lasciando come alle volte accade un enorme scheletro di cemento a invadere il paesaggio.

I costruttori del complesso hanno dunque incaricato Ale Giorgini (curatore del Berga) di allestire un museo di illustrazione all’aperto all’interno di questa piazza nel quartiere non finito in modo da renderlo un luogo che fosse visitato e magari accettato dai cittadini.
Ora, io non so dire se i vicentini apprezzino di più o no il quartiere, certamente visto da esterna il posto è quantomeno suggestivo, il contrasto tra il grigio monolitico della struttura con le illustrazioni coloratissime che invadono la piazza è fantastico e immerse in questo luogo deserto le illustrazioni sembra quasi vogliano urlarci qualcosa.
In più hai l’occasione di vedere un originale di Riccardo Guasco dipinto live il giorno dell’apertura,e una serie di nomi internazionali raggruppati tra i quali Pablo Lobato, Malika Favre e un sacco di altra gente…insomma, merita davvero una visita ma nel caso che proprioproprioproprio non possiate passarci c’è pure il catalogo online che trovate qui.

Dopo una serata all’ insegna dello spritz e delle idee bislacche che solitamente seguono una carrellata di aperitivi ci siamo ritirate nelle nostre stanze perchè la mattina dopo ci attendeva la mostra di Shout.

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Shout, all’ anagrafe Alessandro Gottardo, è per chi non lo sapesse uno degli illustratori italiani più richiesti.
La mostra (che chiudeva il giorno successivo alla nostra visita) consisteva in blocchi a ritroso nel tempo all’interno della sua carriera e oltre ad essere gratuita includeva anche delle visite guidate tenute  da Ale Giorgini che, ti davano la possibilità di ascoltare da una figura che conosce molto bene l’artista in questione delle notizie su un personaggio piuttosto schivo com’è Shout.
Inoltre Giorgini nutre un’ammirazione profonda per Gottardo e quindi le spiegazioni erano fatte davvero col cuore in mano, il che fa sempre molto piacere.
E come dargli torto in fondo? Le opere di Shout sono bellissime, inquietanti e come le ha definite Giorgini, Shout è come un padrone di casa che ti fa accomodare in salotto e quando ti senti a tuo agio ti leva il tappeto da sotto i piedi.
Immagini da vedere in due tempi, con piani di lettura diversi…insomma incredibili, soprattutto quando scopri che in un anno riesce a produrre più di uno di questi capolavori al giorno, tutti i giorni.
Che meraviglia.
In ogni caso, la mostra è finita ma potete trovare il catalogo On Shout qui.
Ah, la prima delle sue monografie”Mono”, è sold out da tempo e la trovate a 400 euro dai bagarini su e-bay, dunque a chi fosse interessato consiglio caldamente di comprare questa seconda monografia prima che siate costretti a barattare un organo per averla.
Inoltre è un gran bell’oggetto, 192 pagine di illustrazioni(non solo quelle della mostra ma molte di più)in un’edizione davvero bella di 279 Editions.
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La mostra di Gottardo era organizzata da Illustri Festival, sapete chi sono gli Illustri?
Un gruppo di personaggi che esattamente un anno fa hanno dato vita alla mostra Illustri, appunto, nata quasi per caso in Basilica palladiana a Vicenza.
A Giorgini era stato chiesto se volesse organizzare una mostra, e lui ha deciso di chiamare a raccolta altri dieci illustratori e ha tirato su un allestimento che ha registrato circa un migliaio di visitatori al giorno per una ventina di giorni.
Vedendo un successo di pubblico tale, gli Illustri hanno deciso di farlo diventare una biennale di illustrazione da intervallare a mostre personali di artisti, il cui capolista è stato proprio Shout con la mostra della quale vi parlavo.
Non contenti di ciò, da domenica 14 Dicembre sono diventati pure associazione alla quale ci si può iscrivere (io mi sono già iscritta!) , ma eccovi la conferenza stampa streaming fatta dagli organizzatori nella quale spiegano esattamente di cosa si tratta, guardatevela che fa bene al cuore vedere gente di questo calibro che dice cose di questo genere.

 

Insomma questo è quel che succede a Vicenza, e noi certo non ce lo volevamo perdere!
Noi credevamo che la presenza di illustratori fosse direttamente proporzionale alla quantità di gatti, invece probabilmente l’equazione si estende ai quadrupedi in generale data la presenza di cani ovunque in questa città!
Dunque ricapitolando, se vi piacciono le illustrazioni, l’architettura, i centri cittadini belli, lo spritz e i cani non potete perdervi nessuno degli avvenimenti che si susseguiranno nei prossimi mesi in questa città ad opera degli Illustri, dunque non perdeteli di vista!

In bocca al lupo Illustri!